Volksgeist 23/06/24

Jalta ha diviso il mondo in due riserve di caccia ad uso delle due potenze imperialiste; Russi e Americani sono legati dai trattati firmati a Potsdam. Questa divisione venne stabilita per evitare ulteriori motivi di conflitto tra i due imperialismi. A Jalta e a Potsdam, Stalin impose la sua volontà a due uomini di Stato quasi moribondi, Roosevelt e Churchill. Da allora, la conferenza di Jalta e i trattati di Potsdam hanno forza di legge permanente e sono entrati a far parte del diritto pubblico internazionale.

(Juan Domingo Perón)

Lesungen: Le origini della Prima Guerra Mondiale

Iniziamo ad occuparci della Prima Guerra Mondiale, per comprendere appieno un evento così complesso occorre innanzitutto capire da dove abbia avuto origine: bisogna calarsi nel mondo di 100 e passa anni fa, per vedere la complessità degli intrecci diplomatici e delle esigenze che portarono le potenze europee a decidere di scontrarsi in campo aperto. Per fare questa operazione bisogna analizzare in breve tutte le potenze che furono coinvolte nel conflitto.

IMPERI CENTRALI

Addossare tutta la colpa della guerra a questa fazione è stato una decisione infausta presa dalla potenze vincitrici dopo la vittoria del 1918, in realtà furono co-responsabili insieme all’altro schieramento, né più né meno colpevoli. Lasciar sempre ai vincitori l’onore di scrivere la storia può avere esiti negativi e spesso e volentieri danneggia la totalità e la pienezza della memoria storica. Comunque… questa fazione era chiamata in questo modo perché raggruppava tre grandi imperi di allora e un piccolo regno emergente.

IMPERO TEDESCO – La Germania di inizio secolo era un paese in grande crescita, nonostante avesse raggiunto la piena unione territoriale solo nel 1871. Il primo passo dopo la riunificazione era stato quello di procurarsi colonie in Africa ed in Oceania, questo fatto aveva messo la Germania in conflitto con gli interessi dell’Impero Britannico che non vedeva di buon occhio la crescente potenza marina tedesca. Va poi detto che non erano molti i territori liberi da colonizzare senza andare a guardare nel “giardino” di Inglesi e Francesi. Ad ogni modo la Germania aveva preso le attuali Namibia, Tanzania, Camerun, Togo, Nuova Guinea, Isole Samoa, Isole Salomone ed alcune altre isole in Micronesia. Sul piano europeo gli occhi della Germania erano principalmente rivolti a est con l’idea di conquistare terreni ai danni degli Zar di Russia. A ovest c’era il nemico francese, ma in fondo era già stato sconfitto una volta nella Guerra franco-prussiana che aveva sancito la definitiva riunificazione tedesca… poteva essere quindi sconfitto ancora.

IMPERO AUSTRO-UNGARICO – L’Austria aveva un impero in piena decadenza. Al nord aveva perso i territori che controllava proprio a causa della Germania ed ora sentiva sempre di più l’incombente influenza dei “nuovi” vicini tedeschi. Era un impero multietnico e questo non facilitava il controllo del territorio dal momento che erano molteplici le spinte indipendentiste al suo interno. A sud-ovest c’era il Regno d’Italia che premeva per conquistare territori del Trentino-Alto Adige, del Friuli-Venezia Giulia e i territori litorali dell’Istria e della Dalmazia. A sud-est la polveriera dei Balcani era sempre più difficile da controllare e le due Guerre balcaniche non avevano di certo migliorato la situazione. Ad ogni modo l’Austria puntava a rafforzare il suo controllo proprio nella regione balcanica, senza sospettare questo azzardo avrebbe messo in discussione la sua stessa esistenza.

IMPERO OTTOMANO – Un altro impero in piena decadenza . Gli ottomani nell’ultimo secolo avevano perso importanti pezzi dei loro possedimenti ai danni delle potenze europee. Gli Inglesi ed i Francesi guardavano con avidità ai territori del Medio Oriente e l’Italia con la guerra del 1911 aveva conquistato la Libia e il Dodecanneso dimostrando tutta l’inadeguatezza dell’esercito ottomano alla guerra moderna. Nei Balcani poi la situazione non era delle migliori, tutte i territori un tempo controllati dalla Grande Porta erano diventati indipendenti o erano passati sotto il controllo altrui (come ad esempio la Bosnia Herzegovina in mano agli Austriaci). Quello che teneva a galla l’Impero e in una certa misura fuori dalla portata inglese e francese erano gli storici rapporti diplomatici che legavano Turchi e Tedeschi (rapporti che sono ancora oggi molto solidi) risalenti agli albori della potenza prussiana. Ad ogni modo una guerra in Europa avrebbe inevitabilmente coinvolto anche l’Impero Ottomano.

REGNO DI BULGARIA – Il giovane e piccolo regno di Bulgaria certo non stravedeva per i suoi ex dominatori ottomani, ma rivendicava molti territori che erano controllati da Grecia, Romania e Serbia… tutti paesi alleati dell’Impero Britannico e della Francia. C’erano poi odii e inimicizie legate alle Guerre balcaniche di cui abbiamo abbondantemente parlato nei due articoli a tema di qualche mese fa.

TRIPLICE ALLEANZA E ALTRI “ALLEATI”

IMPERO BRITANNICO – Come già abbiano accennato sopra gli interessi degli Inglesi erano soprattutto di contenimento dell’espansionismo tedesco. Per questo erano state messe a punto una serie di alleanze volte a tenere ingabbiati gli interessi germanici. L’alleanza con le nuove nazioni balcaniche serviva soprattutto in chiave anti-ottomana in attesa di un pretesto per attaccare il decadente impero. L’opportunismo (spregiudicato) britannico fu sicuramente tra le cause della guerra.

FRANCIA – La Francia aveva un grandissimo impero coloniale e doveva in un qualche modo restituire alla Germania lo smacco del 1871. Per questo aveva cercato in tutti i modi di contrastare il colonialismo tedesco per via diplomatica. Nell’Inghilterra e nella Russia aveva trovato due buoni alleati spaventati anch’essi dalle mire tedesche. Anche per la Francia c’era un grande interesse rivolto verso l’Impero Ottomano in decadenza. Tenersi amici i nuovi stati balcanici sarebbe stata la prima mossa per banchettare sulle rovine di Istanbul.

RUSSIA – Il grande (povero) impero degli Zar era un paese ancora arretrato e pieno di conflitti sociali. Aveva però l’esigenza di difendersi dai minacciosi confinanti occidentali di Austria e Germania. Lo Zar sapeva che miravano a sottrargli territori di vitale importanza come l’Ucraina e la Russia Bianca (oggi Bielorussia) e per stare al sicuro non aveva altra scelta che legarsi alla Francia e all’Impero Britannico. Inoltre la Russia guardava con gran simpatia al Regno di Serbia ed agli altri stati balcanici nella segreta speranza di portarli sotto la sua sfera di influenza in chiave anti-ottomana. Anche in questo caso coincidevano pienamente i suoi interessi con quelli dei suoi alleati.

REGNO DI SERBIA – Il piccolo e giovane stato con capitale Belgrado si trovava nella difficile posizione di dover arginare gli interessi Austriaci nell’area balcanica, inoltre progettava un piano di espansione a lungo termine per unificare alcuni degli stati confinanti (la futura Jugoslavia). Aveva ottimi rapporti con la Russia e si era guadagnata l’appoggio di grandi potenze europee. C’era però da capire come si sarebbe mossa l’Austria nei suoi confronti.

IMPERO GIAPPONESE – Il Giappone era una nazione emergente nel panorama asiatico e guardava con interesse alle colonie delle potenze europee, sapeva però di dover aspettare un grande conflitto nel vecchio continente per poter inserirsi e conquistare territori. Il governo giapponese però non era composto da stupidi e sapeva benissimo che non era il caso di schierarsi contro l’Impero Britannico ed i suoi alleati… per cui la sua bramosia era principalmente rivolta alle colonie insulari tedesche.

REGNO DEL MONTENEGRO – Il piccolo regno nato con la protezione anglo-francese guardava con estrema attenzione e timore agli interessi austriaci nell’area. In caso di conflitto non poteva che schierarsi contro Vienna.

BELGIO – Il Belgio era un piccolo stato che controllava l’enorme colonia del Congo, ma a parte questo non era particolarmente attivo sul piano europeo anche se sapeva di essere potenzialmente in pericolo in caso di conflitto tra Francia e Germania, per questo motivo si manteneva vicino agli interessi francesi.

ROMANIA – Anche questo giovane stato balcanico aveva interesse nel mantenere la propria indipendenza nel panorama inquieto che portò alla guerra. La Romania sapeva di doversi guardare dalla Bulgaria, ma bramava anche il controllo di alcune delle sue regioni costiere. Doveva attendere e vedere cosa sarebbe successo.

REGNO D’ITALIA – L’Italia in origine era alleata di Germania ed Austria, ma era fuori da ogni dubbio che i suoi interessi non combaciassero per niente soprattutto con quelli di Vienna… c’era ancora da risolvere la questione dell’unità nazionale e questo significava quanto meno trattare con gli Austriaci. In realtà questo primo punto sarebbe anche stato facile da elaborare, soprattutto con la mediazione tedesca, ma c’era dell’altro. L’Italia mirava ai Balcani ed osservava con estrema attenzione a quello che accadeva, se ci fosse stata una possibilità di inserirsi nella partita forse l’avrebbe colta al balzo. L’alleanza con Germania ed Austria non era quindi destinata a durare.

PORTOGALLO – Anche il Portogallo aveva un buon impero coloniale e mirava ad espanderlo ai danni dell’avversario più “semplice” da affrontare e con il quale confinava su più fronti soprattutto in Africa: la Germania.

STATI UNITI – Il governo di Washington non aveva ancora pressanti interessi in chiave europea, ma manteneva buoni rapporti commerciali con l’Impero Britannico e con la Francia (amica di vecchia data). Inoltre guardava con interesse ad espandere i suoi possedimenti nel Pacifico, per questo occorreva inserirsi nel gioco europeo di controllo delle isole. Va poi sottolineato che dal 1913 gli Stati Uniti controllavano a pieno le Filippine e puntavano al controllo della Nuova Guinea.

Parteciparono con gli “Alleati” anche altri paesi: Siam, Brasile, Grecia, Cuba, Panama, Liberia, Repubblica di Cina, Guatemala, Nicaragua, Costa Rica, Honduras, Haiti e Andorra.

Sturm und Drang: Il Fiume dei Profumi

We have nailed our names in the pages of history enough for today.

We hump down to the Perfume River to set in for the night.

My thoughts drift back to erect-nipple wet dreams about Mary Jane Rottencrotch and the Great Homecoming Fuck Fantasy.

I am so happy that I am alive, in one piece, and short.

I’m in a world of shit, yes, but I am alive.

And I am not afraid.

Sehnsucht: Libro di Mormon

Vi siete mai chiesti cosa dice esattamente il libro sacro dei Mormoni?

Joseph Smith

1823, Joseph Smith, giovane ragazzo di Palmyra (stato di New York), riceve una rivelazione dall’angelo Moroni che gli comunica l’esistenza di antichi scritti di una civiltà sepolti in una collina nelle vicinanze della fattoria della sua famiglia. Joseph Smith illuminato da questa rivelazione ritrova le antiche tavole, scritte in “egiziano riformato” (lingua inesistente storicamente) e in soli 90 giorni riesce a tradurle. Per tradurre questa lingua sconosciuta Joseph Smith e i suoi primi adepti usano alcuni oggetti sacri di derivazione biblica: Urim e Tummin. Il risultato della traduzione sono 500 pagine in cui si narra la storia di due civiltà sconosciute e storicamente non riscontrate, per un lasso temporale di 2.600 anni.

1830, Joseph Smith pubblica il Libro di Mormon.

1838, Joseph Smith riconsegna a Moroni le mitiche tavole e dal quel momento non saranno mai più disponibili né consultabili.

Il libro così codificato e l’opera di proselitismo di Joseph Smith danno vita alla Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, più comunemente conosciuta come Chiesa Mormone. Il libro di Mormon narra quindi la storia di popolazioni che si sarebbero spostate dal Medio Oriente alle Americhe in epoche molto remote. Nel libro si distinguono due migrazioni: la prima ai tempi della costruzione della Torre di Babele (il che potrebbe essere intorno al 2.000 a.c. se la identifichiamo con la grandissima ziqqurat Etemenanki di Babilonia) e la seconda intorno al 600 a.c. nel periodo della cattività babilonese. Da queste migrazioni hanno origine due popoli: i Nefiti e i Lamaniti. I primi vivevano nella grazie di Dio e avrebbero trascritto i loro annali giunti poi a Joseph Smith, i secondi si sarebbero discostati dalla parola di Dio e sarebbero stati puniti con un inscurimento repentino della pelle diventando così i Nativi Americani.

Gesù Cristo dopo la resurrezione (34 d.c.) avrebbe trascorso tre giorni presso i Nefiti e i Lamaniti, riconciliando i due popoli che nel frattempo avevano dato vita ad una serie di guerre fratricide. Intorno al 421 d.c., con l’ennesima disputa, i Nefiti furono distrutti e in quel momento il profeta Mormon lasciò le famose tavole al figlio Moroni (non ancora angelo) il quale le avrebbe seppellite, su ordine di Dio, in attesa di tempi migliori.

1852, il Libro di Mormon viene tradotto per la prima volta in Italiano da Lorenzo Snow.

Verità rivelata o fantastico viaggio mentale di Joseph Smith?

Tempio dei Mormoni – Salt Lake City – Utah