L’esperienza è una buona scuola. Ma le sue rette sono più alte.
(Heinrich Heine)
L’esperienza è una buona scuola. Ma le sue rette sono più alte.
(Heinrich Heine)
Che cos’è il cielo? Dove si trova? Il cielo non si trova né sopra né sotto, né a destra né a sinistra; il cielo è esattamente nel centro del petto dell’uomo che ha fede!
(Salvador Dalí)
Il lavoro intellettuale strappa l’uomo alla comunità umana. Il lavoro materiale, invece, conduce l’uomo verso gli uomini.
(Franz Kafka)
L’errore di un uomo non diventa la sua legge, né lo obbliga a persistere in esso.
(Thomas Hobbes)
L’interesse e la paura sono i principi della società.
(Thomas Hobbes)
Il tempo è la cosa più preziosa che un uomo possa spendere.
(Teofrasto)
La costanza di un’abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.
(Marcel Proust)
Il diavolo è un ottimista se crede di poter peggiorare gli uomini.
(Karl Kraus)
La democrazia è una forma di governo; non è un biglietto per qualche terra fantastica dove tutto il male è sterminato e tutti sono d’accordo con noi.
(Madeleine Albright)
La Germania è il solo paese del mondo in cui il farmacista non può preparare una medicina senza interrogare sé stesso sulla correlazione della propria attività col complesso dell’universo.
(Friedrich-Albert Lange)
Malattia e solitudine sono affini. Alla minima malattia, l’uomo si sente ancora più solo di prima.
(Otto Weininger)
Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado.
(Publio Ovidio Nasone)
Il dolore è in effetti il processo di purificazione che solo permette, nella maggior parte dei casi, di santificare l’uomo, di distoglierlo cioè dalla volontà di vita. Perciò nei libri di edificazione cristiana viene così spesso nominata la virtù salvatrice della croce e del dolore, e molto propriamente la croce, strumento di sofferenza e non di azione, è il simbolo della religione cristiana.
(Arthur Schopenhauer)
Spesso è nella semplicità che riscontriamo le grandi verità dell’esistenza.
L’animale gira nel bosco talvolta in solitaria talvolta in branco. Annusa l’aria, cerca tracce ed odori, va a caccia di cibo e di acqua. Procura nutrimento a se e ai suoi simili. Soddisfa bisogni primari, fondamentali al mantenimento della vita.
Non conosce il superfluo e l’inutile.
Gode della bellezza del creato. Non vi apporta modifiche devastanti, rispetta quello che ha intorno in modo istintivo, senza bisogno di insegnamenti, scuole, scioperi, dibattiti ed inutili trattati. Sa già tutto perché fa parte del tutto. Non ha scordato le cose importanti.
L’uomo invece dimentica tutto! Non è più in grado di badare neppure ai propri bisogni primari, tutto preso dalla realizzazione del superfluo, del commerciale, del materiale, dell’anarchia edonistica moderna.
L’uomo è spacciato, finito, anche se è ancora velleitariamente dominante. Nella realtà dei fatti dominato da un’eterna stirpe di mercanti.
Il tempo non è mai galantuomo e presto o tardi i conti saranno da saldare. Forse già da domani…
Yes, I have always believed in destiny.